VALORI NUTRIZIONALI A BORLENGO
Porzione | 127 g totali |
valore energetico | 148 kcal |
proteine | 4 g |
grassi | 9 g |
carboidrati | 15 g |
colesterolo | 34 mg |
purine | 3 mg |
fibre | 1 g |
PRAL | 3,94 |
Ingredienti per 10 borlenghi:
- 200g farina
- 900cl acqua
- 1 uovo
- 1/2 cucchiaio grande di olio extravergine di oliva
- sale qb
- 50g “cunza” (pesto alla modenense)
- 40g parmiggiano reggiano
Preparazione:
Sbattere l’uovo, quindi aggiungere il sale e l’olio. Impastare la farina con l’acqua evitando di formare dei grumi. Unire i due composti e lasciare riposare (in frigo nelle stagioni più calde). L’impasto che si ottiene è molto liquido ed è detto “colla”. Scaldare una padella con fondo piatto, meglio se antiaderente, ungendola con una noce di burro. Asciugare con un pezzo di carta il burro in eccesso. La padella deve essere calda, ma non incandescente. Mescolare l’impasto (la farina potrebbe tendere a depositarsi se lo si lascia riposare troppo); con un mestolo versare l’impasto sulla padella, quindi, con un agile movimento di polso, inclinare la padella in modo da distribuirlo uniformemente. L’impasto è molto liquido, quindi dovrebbe distribuirsi abbastanza facilmente. Quando lo si versa con il mestolo si deve sentire il suono dell’acqua che a contatto con la superficie calda inizia già ad evaporare. Se questo non accade vuol dire che la padella è troppo fredda. Se invece sentite questo suono, ma una volta versato l’impasto non fate in tempo a distribuirlo uniformemente perché si è già rappreso, vuol dire che la padella è troppo calda.
Non bisogna abbondare con l’impasto: il borlengo, più sottile è , più buono è.
Il borlengo è da girare quando ormai si è staccato da solo dalla padella. Inizia a seccarsi sui bordi, poi pian piano anche la parte centrale inizia a diventare sempre più secca. Se, provando a girarlo, una sottile patina rimane appiccicata alla padella, vuol dire che è troppo presto per girarlo. Solitamente bisogna lasciarlo cuocere per circa 3-5 minuti prima di girarlo.
Una volta girato lasciare cuocere per altri 3-5 minuti. La cottura dipende dai gusti, ma il borlengo di solito deve apparire friabile, ma non completamente croccante: può anche avere parti più morbide, solitamente nella parte centrale. Quasi a fine cottura cospargere il borlengo con il pesto alla modenese. Conviene cospargerlo delicatamente a mano: pian piano il pesto inizia a scaldarsi, riuscendo ad ungere tutta la superficie senza romperla. Fatto questo basta una spolverata di parmiggiano ed il borlengo è pronto.
Togliere dalla padella e servire a piacimento senza piegarlo, oppure piegandolo in due o in quattro parti.
Di per sè il borlengo è un cibo dietetico; è il pesto che lo appesantisce. Se ci si vuole togliere lo sfizio di mangiarselo senza rinunciare alla linea, basta evitare di mettere il pesto. Risalterà maggiormente il sapore dell’impasto e la fragranza del parmiggiano, e si potrà godere della gustosa consistenza friabile dell’impasto.
Bella preparazione,
finora avevo provato senza l’uovo. Dovrò provare questa per migliorarmi.
Ciaoe grazie
Enrico